“C’è
da non crederci”: uno spettacolo toccante, un successo sorprendente e meritatissimo.
È
la nuova commedia musicale nata all’ombra del campanile del Duomo di Desenzano,
realizzata dalla compagnia teatrale Oratorio Paolo VI, con la regia di Diego
Belli e Micaela Rossi, la regia musicale di Luca Della Bianca, le
coreografie di Nausicàa Marchiori, i
testi e le musiche originali di Ivo Valoppi, e la supervisione del curato del Duomo
don Gabriele Vrech.
L’occasione
è il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco. Nel cuore storico della
città gardesana, tra il 1896 e il 1902, i primi discepoli di don Bosco
rilanciarono l’oratorio. Il Teatro Paolo VI, da cui parte il progetto teatrale “C’è da non crederci”, si trova proprio in vicolo Oratorio 19. Lì, tra scroscianti
applausi e il tutto esaurito, è stato rappresentato per ben due volte il
musical, sabato 7 e domenica 8 febbraio, dopo la prima del 30 gennaio scorso
all’Istituto salesiano San Zeno di Verona.
«Era
già tutto pronto da tempo – racconta don
Gabriele Vrech, collaboratore parrocchiale del Duomo e supervisore del
progetto –. Il terreno era già stato fecondato nel nostro oratorio proprio da
chi don Bosco l’aveva conosciuto: i primi Salesiani». Addirittura il suo
successore, il beato Michele Rua, visitò Desenzano e il suo oratorio.
Ora don Bosco rientra non solo in scena, ma nella vita di molti giovani: «Con il suo amore, per un vangelo semplice e concreto, ci insegna a stare nella realtà con il suo sguardo e la sua dedizione».
Ora don Bosco rientra non solo in scena, ma nella vita di molti giovani: «Con il suo amore, per un vangelo semplice e concreto, ci insegna a stare nella realtà con il suo sguardo e la sua dedizione».
Sono
proprio i giovani i protagonisti di questo musical: cinquanta tra attori non
professionisti e ballerini, che c’hanno messo il cuore e in pochi mesi hanno
saputo realizzare un piccolo, grande “miracolo”, con il supporto di molti
volontari e amici della parrocchia del Duomo e del parroco don Giovanni
Ghirardi. Interminabili gli applausi, tutti meritati, dai giovani e promettenti
attori, supportati tecnicamente anche dalla Scuola di Musica del Garda.
Il
laboratorio di teatro continua e la prossima data del musical sarà a Lonato del
Garda – Teatro Italia – sabato 18 aprile alle 21.
Don
Bosco, fondatore dei Salesiani, a 26 anni giungeva a Torino per salvare dalla
strada e dalla prigione i ragazzi poverissimi che vivevano nella città
industriale. L’inizio fu difficile, la dura realtà della periferia gli mostrava
miseria e sfruttamento. Dopo qualche mese di diffidenza, nel dicembre del 1841,
i ragazzi iniziarono ad avvicinarsi a quel giovane prete per trovare la
protezione e il conforto che egli prometteva. Guidato da un sogno, don Bosco
tracciò una via nuova nel mondo dell’educazione della gioventù, seppe
accogliere i giovani e nacque così l’oratorio.
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