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martedì 6 settembre 2011

Tour all'Isola del Garda


Lunga oltre un chilometro e larga in media 600 metri, l’Isola del Garda svela ai turisti il suo patrimonio naturalistico e l’elegante villa in stile neogotico veneziano, nella parte a nord (quella più scogliosa), progettata agli inizi del ‘900 dall’architetto genovese Luigi Rovelli. Tutt’intorno, alberi e arbusti mediterranei, i giardini all’italiana e magnifici fiori che in passato erano soprattutto rose, oggi buganvillee. 

L’Isola del Garda è nota anche come Isola Borghese, oggi Cavazza, dal nome dei proprietari che personalmente guidano i turisti attraverso i suoi angoli più caratteristici; essa fa parte del circuito creato dall’inglese Judith Wade “Grandi giardini italiani”, marchio sinonimo di un suggestivo itinerario.
«Tra le acque del Garda – raccontava qualche anno Pasquale Zanca, detto Angelo – sono nato e cresciuto. Dal 1938, quando arrivai sull’isola a soli otto giorni, vi restai fino al 1966. Quello era un posto speciale per me, uno degli angoli più ricchi di storia del lago: vi passarono i monaci di San Zeno di Verona, San Bernardino da Siena, Federico Barbarossa, San Francesco d’Assisi, Donizzetti e Rossini. Dal ‘66 quando lasciai l’isola, in 42 anni, non vi sono più tornato, per rispetto di chi ha preso il mio posto».
Ad Angelo «piacerebbe molto che questa terra tornasse a essere l’isola di un tempo. Ma gli anni sono passati, e si è aperta al turismo, con una vocazione precisa ma nel pieno rispetto di questo luogo e di chi lo ha abitato in passato». Racconta Alberta Cavazza, che ci attende con la sua bimba al porticciolo privato ai piedi del palazzo, per condurci attraverso il giardino, in alcune sale al pianterreno della villa e poi sull’ampia terrazza al primo piano, per il tramonto.
La famiglia di Pasquale Zanca fu a servizio del duca Gaetano De Ferrari e della moglie, arciduchessa russa Maria Annenkoff, poi del principe romano Scipione Borghese, la cui figlia Livia sposò il conte Alessandro Cavazza. Donna Livia Borghese era proprietaria ai tempi di Zanca che la considera il ‘ceppo’ dell’isola.
Questo è un luogo mistico, pregno di storia, di cultura, di spiritualità. Colpisce il silenzio, mentre l’abbraccio della natura rapisce l’ospite. Percorrendo a piedi il giardino, il senso di famigliare accoglienza e di tranquillità che da subito ci avvolgono, già allo sbarco sul pontile in legno, sono qualcosa di meraviglioso. Camminiamo, divorando con lo sguardo ogni dettaglio, lungo il vialetto verso il cuore verde dell’isola. Ricordiamo che Carlomanno passò e donò questa perla di incantevole bellezza ai monaci di San Zeno di Verona nell’879: senza dubbio, un gran bel regalo.
Nei secoli, si alternarono qui personalità storiche. Agli inizi del ‘900, i nuovi proprietari incaricarono l’architetto genovese Rovelli di realizzare, sullo scheletro del convento di S.Bernardino, la villa neogotica-veneziana, circondata dal parco. Una costruzione recentemente restaurata. Nel 1927 villa e isola rimasero alla figlia del principe Borghese Scipione, donna Livia, coniugata al conte Alessandro Cavazza di Bologna, i cui eredi sono gli attuali proprietari di questo paradiso del Garda.
Seguiamo Alberta Cavazza nelle sale del palazzo. Nel salone, un abito lungo del 1870 fa bella mostra rivolto al pianoforte a coda C.Bechstein, circondato da quadri, documenti, suppellettili e libri di famiglia. «È appartenuto alla mia bisnonna» rivela Alberta, che della parente preserva l’elegante andatura e i modi delicati, indicando l’abito in raso di seta, impreziosito da perle e ricami.
Qui tutto affascina. Attraversiamo la camera con l’imponente letto a baldacchino, la culla di famiglia e poi l’elegante salle de bain in stile tardo ‘800. All’interno del palazzo anche la tela settecentesca di Carlo Carloni.
La creazione del giardino risale proprio all’800 e contiene essenze provenienti da tutto il mondo. «Il parco naturale, disegnato e coltivato da una mano sapiente, fu progettato per essere visto sia dall’acqua che dalle terrazze superiori…».
Dinnanzi alla villa, sulla terrazza centrale, il giardino è in stile classico all’italiana con siepi sapientemente modellate che rappresentano varie figure, tra cui lo stemma della famiglia De Ferrari che creò il giardino. Accanto al palazzo, crescono palme provenienti dalle Canarie. In riva al lago si trovano alberi da frutto: kaki, limoni, peri, melograni, olivi, arance, pompelmi, fichi d’india, giuggiole e capperi. Vi sono coltivate anche rose della Cina rosate, la rosa Lady Hillingdon, la rosa Banksia gialla, la valeriana, la buganvillea...
La parte più suggestiva e selvaggia è la zona pianeggiante dell’isola: un trionfo di cedri, cipressi sempre verdi e di palude, querce caduche, pioppi, lauri, platani, abeti, pini e arbusti mediterranei. Se vi va, visitate il sito
Se invece volete vedere l’Isola… Sabato 10 settembre 2011 dalle ore 17, partecipate alla “Crociera musicale” con tour guidato all’Isola del Garda, aperitivo e cena, e navigazione notturna con il Duo Chocolat lungo la riviera bresciana del Benaco (evento in collaborazione con Progetto Noi Musica e Madame Rebecca Desenzano). Info: Francesca Gardenato - fragareventi@gmail.com

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