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mercoledì 8 gennaio 2014

Tre donne, tre storie anticrisi

Promette bene il 2014, se la crisi aguzza l’ingegno e scatena la creatività. Che è certamente donna. Se trovare un lavoro oggi è sempre più arduo, non è detto che inventarselo sia così difficile. 
La vena creativa e imprenditoriale per fortuna non manca a molte giovani donne che, laureate o no, sono accomunate dalla stessa utopia di un posto fisso e dalla stessa voglia di non arrendersi alle condizioni avverse. Così c’è chi s’ingegna facendo leva sui propri hobby e s'inventa il mestiere. Come queste tre donne = tre storie "anticrisi"...con cui vi auguro un felice prosperoso anno nuovo!

DA MAESTRA D'ARTE A CAKE DESIGNER - Per scherzo, girando in internet e facendo esperimenti nella sua cucina, Elena Veschetti, 34enne lonatese, si è scoperta un’abile pasticcera. Cavalcando un po’ la moda e dando sfogo alla sua fantasia, è riuscita a trasformare il suo passatempo in “cake design”. Ora decora torte e pasticcini, autentiche opere d’arte, che conquistano grandi e piccoli nella sua gelateria-pasticceria in piazza a San Martino della Battaglia (Desenzano). 
Per gioco e curiosità, ha iniziato a “scolpire” e abbellire peccati di gola da divorare con gli occhi prima che con la bocca. All’estro ha unito la formazione, fino ad aprire con il suo compagno Julian Roldan Velez il negozio. Golosità belle e buone, come le chiama Elena, che hanno salvato lei e il suo fidanzato, visto che anche Julian da qualche settimana ha perso pure lui un lavoro nell’informatica.
La loro ancora è stato il cake design, molto in voga, grazie a programmi tivù e web: l’arte della pasticceria italiana unita a decorazioni personalizzate, simpatiche e originali, fanno di torte e pasticcini dei “piccoli sogni”, guarniti in base ai gusti e alle passioni di ogni singolo cliente.
Maestra d’arte e laureata all’Accademia di Belle Arti, Elena ha studiato restauro, ma ha sempre avuto un debole per la cucina. E poiché il posto di lavoro nell’arte non arrivava, si è “riconvertita” e lanciata in questo mestiere: «Mi sono rimessa “sui banchi”, ho studiato i vari ingredienti e coloranti, ho fatto un corso a Milano per specializzarmi e  poi due mesi all’Art Departement di Gardaland, dove ho appreso molto dal punto di vista creativo».
Un cambio di rotta, comunque, che non ha lasciato immune la famiglia. «All’inizio – confida – i miei genitori erano molto perplessi. Dopo tanti anni di studio era un peccato abbandonare il settore, mi ripetevano. Adesso però mia madre è contentissima: viene in negozio, mi dà una mano a fare il gelato e le piace stare in mezzo alla gente».
Il bello di questo lavoro «è fare felici le persone». Sculture fatte di pasta di mandorle o di zucchero e i dolci finiscono sulle tavole di anniversari, battesimi, feste di compleanno e di laurea, eventi sportivi o aziendali. Ogni anno, all’attività, si aggiunge qualcosa. Elena ha anche frequentato un master di Cioccolatologia a Perugia, per conoscere le qualità e le proprietà del cioccolato e imparare a usarlo bene in cucina. Come risultato, produce anche cioccolatini, alternativa invernale al gelato estivo.
Roberta ed Elena insieme ai Mercatini di Natale.
LA PSICOLOGA CHE CURA LE API - Dolce anche la scelta di Roberta Orioli, laureata in Psicologia con master alla Bocconi di Milano e un’importante esperienza alla Shell. Nonostante gli studi, Roberta faticava a trovare un «lavoro remunerativo». Per cui, un anno fa, ha deciso di “reinventarsi” grazie a un input del fidanzato Francesco De Simone, che fa parte dell'azienda agricola di famiglia a Pozzolengo, nel basso Garda bresciano. Anche lei, come Elena, si è lanciata fiduciosa nella nuova avventura: dalla selezione del personale è passata all’apicoltura
La passione è nata perché il fidanzato Francesco già produceva confetture e mostarde con mamma Fiorella. Insieme hanno avviato il “business” del miele e rilanciato l’attività di famiglia: «Ho fatto un corso di apicoltrice a Brescia – spiega Roberta (in foto) – e oggi posso dire che questo è il lavoro che mi rende di più. Alla Shell ho un contratto a progetto e in ufficio vado qualche giorno a settimana, mentre con fiere e mercatini vendo bene e le soddisfazioni per questo Natale non sono mancate». 
I regali sotto l’albero hanno premiato l’alimentare: «cose genuine e utili». Tutto è nato, continua, «perché anche il mio fidanzato, architetto di campi da golf, ha avuto un calo di lavoro. Così ci siamo trovati “a piedi” in due e abbiamo preso in mano l’attività di mia suocera: da un hobby è diventato lavoro a tutti gli effetti. Il miele fa bene ed è molto richiesto e ora ne produciamo di vari tipi: millefiori, acacia, melata, tarassaco, tiglio, castagno».

DAL VINTAGE AI SAPONI NATURALI - Anche per Stefania Sartori (Rebecca), desenzanese, arriva il tempo di mollare l’attività precedente. Da collezionista e venditrice di abiti Vintage, fiuta la crisi e decide che è tempo di cambiare. Così, un po’ per sfizio e per passare il tempo, inizia a produrre saponi. Con i primi mercatini e un buon passaparola tra conoscenti, l’attività decolla e la linea si amplia: oggi sono 24 le varietà disponibili, insieme agli oli per massaggio. Stefania è partita documentandosi su internet e sui libri, poi ha fatto un corso. «Nel giro di qualche mese – rivela – la produzione è aumentata alla grande per rispondere alle richieste di amici e conoscenti. Dai mercatini, ho iniziato a rifornire centri estetici e agriturismi. C’è molta curiosità e richiesta di prodotti naturali. I miei sono a base di olio d’oliva e cera d’api del territorio, burro di karitè, erbe spontanee, spezie… a seconda delle proprietà desiderate, io creo. Mi diverte molto sperimentare e il Natale mi ha incoraggiata: ho lavorato tanto con i regali e le nuove ordinazioni». (Articolo pubblicato sul settimanale Verona Fedele)
F.G.

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