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mercoledì 7 marzo 2012

Da una donna a tutte le donne

“L’amore è luce che viene dal cielo” (Benedetta Bianchi Porro)

«Un concerto d’amore in memoria di Benedetta, che nella grave malattia ha fatto di una vita ordinaria una vita straordinaria». Emanuela Bianchi Porro, sorella della venerabile sirmionese Benedetta, presenta così lo spettacolo musicale inedito dell’8 marzo al PalaCreberg di Sirmione, ore 20.45.
Grazie alla collaborazione del Comune, della Società Terme e di vari sponsor, gli Amici di Benedetta propongono domani sera, per la festa della donna, un evento musicale e onirico a ingresso gratuito, come omaggio a tutte le signore. “Le donne di Puccini” porta in scena gli allievi della stimata regista Maria Francesca Siciliani, che recitano a titolo gratuito, con la collaborazione della Compagnia “Nova Opera”, la sceneggiatura del celebre musicologo e critico Giancarlo Landini, al pianoforte il maestro Paolo Troian, scenografie di Fabrizio Ferrari e direzione artistica di Franco Masseroni.
«È il sogno di Puccini nell’ultima fase della sua vita – anticipa Masseroni – quando rivede tutte le protagoniste delle sue opere».
A testimoniare la vicinanza all’associazione e in memoria di Benedetta, straordinario esempio di futura beata e santa del nostro tempo, uno stuolo di enti e amici si sono mobilitati per favorire la realizzazione dello spettacolo che si terrà domani, 8 marzo, a Sirmione.

Immagine dal sito www.benedetta.it
Vissuta a Sirmione, Benedetta Bianchi Porro (Dovadola 1936, Sirmione 1964) amò la vita in ogni suo aspetto, nonostante la rara malattia che la costrinse al buio e all’infermità, perdendo tutti i sensi, fino alla morte a soli 27 anni. Papa Giovanni Paolo II l’ha proclamata venerabile nel 1993, prosegue il suo processo di beatificazione. 
Ancora oggi la sua famiglia riceve centinaia di lettere d’amore e di ringraziamento da ogni parte del mondo: «Scrivono di lei e per lei. Quando era in vita – ricorda la sorella Emanuela – al suo letto la gente andava per imparare a vivere, ora la ricordano per la sua testimonianza di fede, di coraggio e per l’amore che infonde. L’amore di Benedetta è un dono che noi regaliamo agli altri, matura piano piano ed è accolto da chi ha l’animo predisposto».

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