Benvenuti nel regno della parola

Progetti, comunicazione ed eventi, articoli e curiosità

Dalle rive del lago di Garda... tutto ciò che amo fare, per lavoro e per passione!

"Le parole sono innocenti.
Siamo noi che, usandole senza fantasia, le rendiamo odiose". (Umberto Eco)

© È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo sia effettuata, dei contenuti e delle immagini presenti in questo blog, se non autorizzata. Sono ben accetti pareri, consigli e segnalazioni utili.

venerdì 4 ottobre 2013

Orti sociali. Il nuovo progetto del Centro aiuto vita di Desenzano

Tra una piantina di pomodori e una di insalata si impara a coltivare la terra e si consolidano relazioni di rispetto reciproco, dialogo, condivisione e mutuo aiuto fra persone di nazionalità diversa. Avviene a Desenzano, da questa estate...

Vengono da Italia, Moldavia, Albania, Brasile, Egitto e Marocco le famiglie (una decina per ora) che si servono degli orti sociali nel Giardino botanico Bagoda di Desenzano, grazie alla collaborazione fra il Centro aiuto vita (in breve: Cav) desenzanese e la famiglia Vezzola che ha messo a disposizione uno spazio all'interno del proprio parco.
Un’idea fruttuosa, balenata nella mente dei volontari alcuni mesi fa e che a giugno ha regalato il primo pomodoro. «Il disagio socio-economico nel quale molte famiglie vivono e la sensibilità nei confronti delle tematiche legate all’ambiente, alla biodiversità e alla riduzione degli sprechi ci hanno fatto pensare all’orto sociale», spiega Bruna Filippini, presidente del sodalizio. 
Nel parco dei Vezzola, proprio sotto il viadotto di Desenzano, è quindi germogliato il progetto agricolo, «fonte di ricchezza naturale, ma anche socio-culturale e umana, favorendo il superamento di pregiudizi e diffidenze».
Dal 1988 il Cav, nella città di Desenzano e per i comuni vicini, è un punto di riferimento vitale per molte giovani madri e famiglie disagiate.
A ogni partecipante al progetto, l'associazione ha assegnato un lotto di terra, per coltivare frutta e verdura per il proprio sostentamento; un’altra parte di terra viene gestita in comune e il ricavato messo a disposizione di altre persone in difficoltà economica, senza fini di lucro. 
Tre volontari orticoltori sono presenti per insegnare ai neocoltivatori le tecniche agricole, quali la rotazione delle colture e la difesa biologica, per tutelare la biodiversità del luogo. È vietato l’uso di sostanze chimiche. 
Tutti sono coinvolti nella programmazione e verifica degli orti; la semina e la coltivazione seguono le modalità stabilite dal gruppo nelle riunioni , così come la raccolta e la destinazione del ricavato. 
Ai neocoltivatori – tra cui ci sono pure due donne – il Cav mette a disposizione quanto serve per lavorare la terra: dalle zappe al fertilizzante bio... La sera, nella bella stagione, arrivavano al parco anche le mamme e i bimbi, il luogo si animava di voci e colori.
Per maggiori informazioni: cavdese(at)gmail.com

Francesca Gardenato
(articolo pubblicato sul quotidiano "Avvenire"  di domenica 29 settembre 2013)


Nessun commento:

Posta un commento